monthly archives: gennaio 2010

due questioni:

- la giornata è composta/formata da frammenti
– tali frammenti sono (assolutamente) controversi

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c’è lo stramaledetto controllo estetico:
mai eccelso, mai abbastanza scarso da passare in secondo piano

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t.s. eliot – trad. roberto sanesi:

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qualcuno al piano di sopra suona musica orribile a tutto volume

ci sono persone che emanano una luce particolare
appartamenti e stanze dove la luce è fonte di atmosfera

e poi c’è la luce della neve

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in questo periodo, per recarmi al lavoro, trascorro quotidianamente un paio d’ore viaggiando in corriera / naturalmente porto sempre con me dei libri da leggere e il quaderno
oggi invece ho conversato con due persone care che non incontravo da tempo

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michel de montaigne / sulla conversazione

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linea600

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david pearson design – even if young, a long and fruitful experience with penguin books and others

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quando viaggio in corriera mi piace guardare gli alberi e osservare come cambiano nel corso delle stagioni / osservo da lontano il tronco, i rami, la loro intricata nudità invernale oppure il diradarsi temporaneo o senza rimedio degli aghi nelle specie pinofite, la disposizione delle processionarie sui rami, i loro bozzoli sospesi e silenziosi aggrappati all’anima rossiccia di certe conifere
incredibile quanti dettagli si possano percepire anche dal finestrino di un mezzo in corsa
vorrei conoscerli tutti – chiamarli per nome
oggi ho notato un paio di poiane appollaiate, la loro sagoma scura e compatta, elegante anche nell’immobilità intorpidita della sosta

durante /
i colleghi seduti più indietro parlano, ininterrottamente – trovano sempre qualcosa da dire per passare il tempo (mai un libro, mai un approfondimento) / il suono monotono di quelle conversazioni mi suscita una noia istantanea, un immediato e respingente pregiudizio
preferisco gli alberi silenziosi e lontani, la loro presenza fugace e quotidiana nei miei viaggi e i loro grovigli invernali, preziosi e complessi – ogni tanto scorgo un nido sospeso in mezzo ai rami: un garbuglio piccolo in uno più grande

sotto: lacerto tratto da arboreto selvatico

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personalmente non ritengo che escludere la politica dalla propria vita, dalla coscienza e dalla vita degli uomini, possa condurre verso una società migliore
nemmeno ci porterebbe più vicini alla bellezza

penso invece che ogni sforzo politico, ogni momento speso a ragionare collettivamente, dovrebbe avere come scopo primo e ultimo quello di migliorare realmente la vita degli esseri umani su questo pianeta, soprattutto attraverso un maggiore rispetto della natura
se impariamo a rispettare la natura saremo in grado anche di portare rispetto ai nostri simili

la bellezza, nell’attuale contesto, si sta trasformando in un guscio secco
non è più in grado di essere guida e testimonianza del nostro essere nel mondo
pare piuttosto una svista senza memoria – una sorda anticipazione del vuoto a venire
invece bisogna imparare a ricordare – insegnare a ricordare
e smettere di correre

c’era vento – la foto con l’ortensia secca trovata al margine della strada è uscita mossa

  1. thoreau
  2. diario
  3. diario
  4. i cento passi (grazie giacomo)

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tempistica/
la scuola sottrae molto tempo al blog
in particolare, due ore di viaggio al giorno sono un’occasione per leggere e scrivere, ma succede anche che quando rientro a casa le cose da fare sono tante e il tempo a disposizione è assai meno di prima

buchi neri/
la domenica è scivolata pigra – colazione a letto – lettura, film e tv

sorprese/
ana mi ha spedito dal portogallo un grande pacco con tanti regali: due bellissime serigrafie a rilievo, un quaderno-calendario perpetuo di serrote (anni che sognavo…) e un incredibile catalogo di isidro ferrer con stampe in grande formato di tanti suoi lavori
che dire? il grazie più sincero non esprime che in minima parte la gioia di averlo ricevuto

libri/
nel fine settimana ho comperato e letto d’un fiato il piccolo libro di arminio da cui ho staccato il  lacerto sulla scrittura / come per una passeggiata tra i monti, difficile parlarne
(ma la fotografia del libro-capanna tra le coperte racconta l’intimità familiare che si è sprigionata leggendo)

casa dolce casa/
il mio comodino è davvero molto disordinato …
l’involontario connubio kafka + medicinali evoca malesseri di varia natura

meteorologia/
il tempo è andato cambiando nel frattempo /
per stasera è prevista neve e le temperature sono scese sotto zero

pomeriggio/
risonanza magnetica

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alcuni disegni a inchiostro con inserti di stampa del 2005 / qualcuno in più su flickr

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ancora blanchot:
non ci si innalza mai dal mondo all’arte, sia pure per il movimento di rifiuto e di ripulsa che abbiamo descritto, ma si va sempre dall’arte verso quelle che sembrano le apparenze neutralizzate del mondo – e che, in realtà, appaiono tali soltanto sotto uno sguardo addomesticato quale è generalmente il nostro, sguardo di spettatore insufficiente, legato al mondo dei fini e tutt’al piú capace di andare dal mondo al quadro.