monthly archives: giugno 2010

le cose cambiano senza cambiare
stagione in cui molti partono
blog che si rivoltano come materassi messi a prender aria

la possibilità di scendere fino al mare provoca sgomento
uno sgomento gentile, ritroso, da signorina imbranata
per ora solo ambulatori, cucina, mail e fare la spesa
so cosa sia galleggiare dentro l’acqua verde
una specie di miracolo

l’idea che l’inverno possa tornare mi è insopportabile

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dotted

marina
le piccole creature rigraziano :)

alcuni impegni per le prossime settimane
il futuro va costruito ma non sono molto brava in questo gioco
annullare una vacanza per potersi comperare una nuova macchina digitale
scacchiera di memorandum – memorandum a scacchiera
adesso mi posso alzare con calma, quando il sole invade il perimetro del letto…

giugno è quasi finito / niente più scuola (= nostalgia dei campi)

066-06-2010
(altro…)

a scuola continuano gli esami / interminabili giornate compilando scartoffie
pranzi frugali con alcuni colleghi e la moleskine sempre aperta accanto ai registri
alcuni dettagli velano la malinconia di fine anno

la bandiera americana l’ha portata uno bravo
mentre io ho riempito una pagina con tanti pupazzetti colorati
e stamattina una collega è arrivata con un insolito regalo per me
viene da un negozio che si chiama big sur!

le parole invece, provengono dal sonno …

+ lyle lovett

+ anche lei con van morrison (sempre da astral weeks)

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bigsur


058-06-2010

è stato un week end di pioggia
il catalogo è un regalo di un’amica tornata da new york

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addio a josè saramago (1922-2010)
roberto saviano lo ricorda su repubblica

saramago

Eu não quero dizer que cada um é conforme nasce — não vou a esse ponto. Mas, talvez devêssemos ponderar por que algumas pessoas resistem ao comportamento digamos universal — o modo de comportasse mais geral — e outras não? Por que algumas pessoas mantêm uma atitude crítica em relação às coisas? Por que algumas pessoas acham que não é por fato das coisas serem novas ou modernas que elas são necessariamente boas? Isto não é defender o antigo… é simplesmente considerar que não tem nenhuma razão para acreditar que no momento em que estou a viver é o momento em que todas as coisas que se estão a fazer — as de agora e as que vão ter efeitos no futuro — são as únicas e as melhores que poderiam estar a ser feitas e a ser pensadas, imaginadas e aplicadas. Não tenho qualquer razão para isso, pelo contrário, tenho muitas razões que me dizem que nos tomamos por um caminho errado.

JOSÉ SARAMAGO