un patronato calmo e la scrittura che si (re)stringe e si stinge come una stoffa
accidia e rimozione – che strano insanabile connubio … 

ho parlato per alcune ore, ieri, circa ipotesi di progetti collettivi
le gallerie ormai sono anticamere di salotti privati
regalare – bisogna mettere le idee a disposizione di altri, rovesciarle in strada
dobbiamo uscire dai confini, inventare progetti antiborghesi al limite della clandestinità / perchè l’opera non riconosciuta è la migliore, quella che si confonde con gli scenari consueti e provoca un misterioso rumore di fondo / la creazione di situazioni soprattutto, prima che di opere, cercando di lavorare sullo scioglimento del sè nel gruppo, nel molteplice / scioglimento mi piace più di annullamento /
interviste, passeggiate, riunioni clandestine nei sottoscala, appuntamenti nelle osterie, raccolta di materiale abbandonato, uso dello spazio domestico per il gruppo (abbattimento dei margini del privato), ampia escursione anagrafica /
abolizione del pregiudizio – basta appendere quadri alle pareti!

 

nello stralcio di camus è scritto / non saremo (mai) più solitari

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il brano musicale | s-folgorante| l’ho preso da qui

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