il concerto si è tenuto nell’auditorium della scuola media per via del maltempo /
la stessa scuola nella quale fui chiamata parecchi anni indietro per la mia prima supplenza / non la ricordo come un’esperienza positiva – anzi, per una serie di ragioni interne ed esterne alla vita didattica, si trattò di un periodo faticoso e psicologicamente debilitante

tornare è stato strano, ad ogni passaggio dello sguardo era come sollevare dei teli e ricordare, quasi fossero trascorsi solo pochi giorni / l’edificio era stato donato al comune dagli americani dopo il terremoto e così e rimasto, andando a sbiadire le sue lamiere / nel cavedio centrale adesso cresce l’erbaccia e c’è un’aria di abbandono che non dipende propriamente dalla chiusura estiva /

aspettando che arrivassero i musicisti ho approfittato dei vetri sporchi e opachi per scattare alcune immagini, all’ora in cui la luce si disperde velocemente, subito prima che faccia completamente buio

il concerto, bellissimo – ha riscattato in poche ore i mesi infelici vissuti là dentro e mi son sentita più libera – dai muri e dalle persone
sono più forte – ho pensato – e mi sono rivolta completamente alla musica

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