monthly archives: gennaio 2013

LIVIDI
15-28 febbraio 2013
c|o VECCHIO METODICO
via dell’inferno 12/a
bologna

sto lavorando a questa piccola mostra
pochi pezzi seminascosti in un minuscolo spazio disordinato e accogliente di bologna
senza pensarci troppo ho scelto un tema che probabilmente lateva senza fiatare e le idee si sviluppano quasi senza incertezze, una dopo l’altra, come se avessi portato a maturazione una serie di bisogni fino al punto di poterne esprimere fluidamente la figurazione
la mostra si intitola lividi perché parla della violenza fisica nei confronti delle donne – e ne parla senza parlare, un resoconto simbolico, a tratti quasi chrurgico
per la prima volta ho davvero scarso interesse nei confronti della cura formale dei lavori che presento: le idee sono definite, si esprimono da sole senza alcun bisogno di decorarle – si tratta di pochi simboli molto chiari: i bersagli, gli abiti bianchi foderati di carta velina nera, le bustine riempite di polvere di carbone

mi chiedo se anche questa volta ci sarà qualche anima frivola capace di confondere il discorso con una squallida faccenda di moda

LIVIDI
15-28 febbraio 2013
c|o VECCHIO METODICO
via dell’inferno 12/a
bologna


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sono giornate particolarmente silenziose
lavoro a una piccola mostra personale che si terrà altrove da qui
nemo propheta in patria

 

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ricomincio con oggi a pubblicare (anche se non so con quanta e quale regolarità) la mia rubrica seven days a note, per raccogliere in scalette periodiche gli ascolti pseudo-settimanali – occasione di questo ricominciamento, che probabilmente servirà più alla sottoscritta per fare ordine mentale che a voi radi passanti, è stata la scorpacciata di uscite discografiche recenti, in particolare a dicembre e nel periodo festivo

le playlist di fine anno costituiscono un ottimo riferimento per colmare le lacune e scoprire tesori della discografia recente passati inosservati e l’esordio del 2013 è dunque accompagnato dall’ascolto di alcuni capolavori e da altri interessanti o controversi prodotti che meritano (forse?) di venir segnalati sul blog
come ormai si sarà capito non si tratta di scelte commerciali (evito pertanto i commenti sull’ultimo bowie che ha fatto così tanto scalpore pubblicando un brano gradevole quanto scontato che ben poco aggiunge al panorama odierno del pop – lo si ama perché si ama o si è amato bowie, forse per nostalgia, non certo per la bellezza sconvolgente della musica, che probabilmente ricorderemo per qualche  settimana, forse solo giorni …)

in effetti, sempre più difficile con il passare degli anni poter guardare con entusiasmo alla produzione culturale e artistica in qualsiasi campo – a volte per esempio (anzi spesso) mi dico che il rock è morto, seduto sulla ripetizione di se stesso – ma sporadici episodi fanno intuire che in quello come in ogni altro genere ci sarebbe spazio per l’evoluzione, solo che probabilmente hanno ancora da nascere i predestinati cui è riservata tale missione – nonostante questo di tanto in tanto sorprendono inaspettati tesori, o piccole gioie deliziose, o dischi realizzati con cura straordinaria pur senza la pretesa di sfondare chissà quali barriere del già visto e già sentito
l’importante (almeno per la sottoscritta) è non accontentarsi (ma scavare, scavare, scavare…) (altro…)

inappetibile – perennemente insonnolita dalle parole e dai colleghi / piuttosto che perire nell’adattamento meglio di-sfarsi nella più banale delle trasparenze

il traffico precede il pensiero
il rumore del traffico precede il pensiero – lo offusca /
alcune giornate sono carta velina lacerata
e qualcuno ha imposto una colata di cemento intorno al corpo
(ingessatura preventiva: calco immorale – non immortale)

sono trascorsi i giorni di festa
dischi volanti o razzi sparati nel giardino dietro casa
veloci – di esistenza incerta

ecco(vi) la mia tazza fumante
calda fra le mani
fino a quando non sarà – vuota

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il senso del tempo

trovare
smarrire
ri-trovare

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