monthly archives: giugno 2013

1828
non ha traccia non ha memoria
il suo tempo vissuto cosa molle, indistinta massa

pure si sforza di segnare i punti
——————————————————perfino strizza gli occhi
ma non vede punti non li trova
affonda
anche lei cosa molle / persona indistinta

.

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I
anni prima, un’amica le diceva della scarsa moralità delle architetture di zaha hadid, che provocano nel visitatore una destabilizzazione gratuita e una percezione superficiale dello spazio architettonico per via di forme utilizzate in modo scarsamente causale (forme che determinano spazi astrusi e non viceversa l’attenzione alle necessità di chi li attraversa, a suscitare composizioni più consone)

II

sta leggendo manganelli – qualcuno già lo sa

attraversando le pagine si trova di fronte all’opposta sensazione rispetto a quanto sopra, testi in cui ogni parola è profondamente necessaria, ed ogni frase per quanto misteriosa conduce a una verità intelligibile, a un senso che il lettore avverte e riceve

questo libro è regalo di maggio, un tesoro – e si sente fortunata

lo legge in autobus la mattina presto, nei momenti che la scuola concede, o quando vuole frapporre tra lei e l’ottundimento udiniense uno spazio sufficientemente profondo, una distanza di sicurezza

la avvolge in quei momenti un’architettura smisuratamente necessaria

.



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il blog tace
(quasi) nessuno sembra farci caso

pertanto continuo a prendere il mio tempo – e non il vostro

] la borsa è di pelle azzurra
gliela regalò suo padre quando aveva quattordici anni [

 

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