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continua a piovere, acquazzoni e temporali tra parentesi soleggiate

forse in questo post avrei preferito pubblicare alcune immagini che sapessero trasmettere l’intermittenza del clima e della luce ma quasi mai mi son trovata a fotografare nei giorni scorsi, troppo impegnata a correre di qua e di là, oppure a dormire

nel frattempo siamo governati da democristiani che si fingono santi e da mafiosi che si fingono democristiani
con buona pace di giulio andreotti

 

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m1305
incessante sovrapporsi delle stagioni di ognuno
questo è l’andare
questo è l’essere molti, e diversi

non ho acquisito il senso del tempo (la maturazione dei frutti)
non è facile come con la lingua, o con la geografia (i confini più evidenti tra due lingue diverse o due paesi) oppure con i colori (per quanto, le sfumature…)

essendo stata giovane mi sento ancora giovane
essendo stata bella mi sento ancora bella

mia nonna centenaria la mattina sistemava le perle intorno al collo davanti allo specchio (erano perle di plastica, due giri, probabilmente trovate su qualche giornale o su un banco del mercato) e passava un velo di polvere rosa sulle guance ancora liscie
è morta convinta di avere vent’anni
è morta mentre guardava le langhe fuori una finestra della carnia

stamattina la primavera è un grumo rappreso, fa freddo e piove a momenti
i petali contratti si aggrappano al ricordo di ieri, e stringono i denti

[
qual è la differenza tra stringere i denti e non pensare? a volte ho l’impressione che fintanto che avremo un po’ di cibo e qualche oggetto di svago, non riterremo necessario vivere politicamente, formarci delle idee, prendere posizione nei confronti dei soprusi o riflettere sulle possibili forme del comando e sulla natura ambigua di questa democrazia
quasi non ci fossero diritti da ribadire, ma solo un dispensario di beni cui si attinge persino distrattamente, servizi alle cui regole incostanti e dispari ci dobbiamo rassegnare
(intonacando il vuoto)
]