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passaggio attraverso architetture immaginarie
– strutture formate con parole senza tempo
– spazi dell’astrazione privati del sonoro
– assemblaggi del disordine che proseguono in totale autonomia

dire addio – lasciando le porte socchiuse, più per blanda pigrizia che per ottimismo / mentre gli errori diventano tatuaggi e non si lavano, inutile sfregare

le stanze possiedono storie che lei non è più in grado di vedere o di sentire / ma le storie ci sono (incistate, sottocutanee) – costante tramestìo di polvere e insetti / avventure inenarrabili precluse agli animi ipovedenti

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busta foto
vassalli massacro 80
paolo-ventura-ic1
mamibalaustrapisino
camilla engman

  1. foto
  2. sebastiano vassalli (R.I.P)
  3. paolo ventura (infinite city)
  4. foto
  5. camilla engman
  • st: luciano berio

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piovono
dalle balaustre come frutta
i suoi lamenti privati della profondità

l’eziologia del nonsenso
si dispiega in complicati smerli
e l’umido laborioso
attacca i contorni fragili
creando macchie simili a pantegane

beati quelli felici

la realtà le parla – incessantemente
ogni cosa che vede e che riceve è una lettera

non sempre sono buone notizie

 

la distanza da ciò che muore è distanza dalla realta’
BLANCHOT

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I bambini capovolti
Vanno come acqua al contrario
Che risale il mondo delle cose

I bambini capovolti sono
L’anti-materia

 

 

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(altro…)

le cose immote savie silenziose
nelle ombre assegnate
nelle spigolature.
MARIANGELA GUALTIERI
:

1.

estraneità ipnotica persino confortante
[ non siamo la nostra prigione ma abitiamo la nostra prigione ]

in casa l’estate si faceva ferma come una pozza afona
l’estate ronzava fuori dalla finestra – disco rotto
che ripeteva il rumore dei mezzi e quel vocìo indifferente
straniero, probabilmente grossolano ai suoi occhi abituati
alla muta penombra indisturbata
persino gli insetti la disertavano
———————-solo la ventola chiaccherava esuberante
———————-quella ventola scassata che non faceva presagire
———————-niente di buono
.

2.

agosto che si svuota e svuota il mondo – agosto mi fa statua

mentre il sole perde forza mi trasformo in entità comatosa e pigra
osservatrice assente amorfa immobile delle ore che vanno
udisco frantumarsi quel mondo che ancora non mi tocca
aspetto inesperante i miei propri cocci – che si aprano
———————-come fiore pietrificato

 

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PUNIFICAZIONE

aveva imparato a punirsi
a purificarsi nella punizione
astratta da ogni singolo giorno d’estate
dimenticata-si
normale

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  1. alvin curran (ft. wadada leo smith) 2004
  2. istituto luce 1957
  3. bas jan ader 1975

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