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I

emanava un tristissimo odore di non lavato, di stanze chiuse, di alito /
l’odore accidioso e reticente che proveniva da un’esperienza durata l’intera vita ora andava assumendo i toni cupi e maleodoranti dell’irreparabile che annichiliva anche i più semplici riti dell’igiene /
era la mestizia in cui affondava le radici a rendere sconcio quell’odore, la puzza di una reticenza neghittosa, un baratro mascherato da presunzione

nella difficoltà personale si diventa sbrigativi e distratti e nell’abitudine a non praticare altre stanze si ri-assume il proprio come l’odore della vita /
è la negazione di ogni distanza e di ogni risalita, perché nell’assenza di percorso non ci sono passi da fare / tutto rimane irrisolto ma ugualmente ancora si colloca a un’impercettibile rassicurante distanza dalla fine, minimamente discosto dalla presa d’atto del delirio senza rimedio

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II

uomini che invecchiavano male /
naturalmente non si trattava del fisico e nemmeno dell’intelligenza, piuttosto una declinazione mediocre dell’età e dell’esperienza / l’atteggiamento giovanile di certuni corrompeva ed appassiva ogni forma di fascino /
avresti voluto conservare solo il sorriso bambino che a volte illuminava quei volti opachi e poco invitanti che per un momento molto breve potevano dismettere la loro finta giovinezza per concedersi a un’autentica allegria, pervasi da un sentimento bischero e passeggero /
era lo sbuffo di vento fresco e pulito in una stanza piena di fumo

 

 


sandro bellomo vive per scelta nel cuore del salento ormai da una ventina d’anni, ha una bella voce dalla vena romana e un aspetto gradevole
il suo tratto grafico è veloce e sensibile / mi sono piaciuti subito i lavori che vende per strada, srotolandoli davanti ai passanti inconsapevoli, e che possiedono un equilibrio complesso e vivace di segni e colore – sono intensi, a volte esprimono assetti transitori e una ricerca personale ancora in atto
abbiamo parlato a lungo e durante la mia seconda gita a lecce condiviso il tempo di un pranzo

sul suo sito è possibile vedere una raccolta dei lavori più datati
per trovarlo di persona invece, dovete andare nella zona adiacente la piazza del duomo di lecce, durante l’estate

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08-021
08-022

sono a galatina per vedere gli affreschi nella chiesa di santa caterina
mentre cammino mi imbatto in un portone che chiude un laboratorio le cui pareti sono tappezzate di vecchi attrezzi, fotografie ed ephemera / pare di entrare in un altro tempo / mentre scatto timidamente la prima dalla strada lui percepisce il suono dell’otturatore e mette fuori la testa per guardare, mi chiama e mi prende per mano guidandomi all’interno / non posso andarmene senza aver fotografato questo, e questo – dice – guardi, guardi …

paolo realizza tappetini e tappezzerie per autoveicoli – ma nel suo laboratorio, è evidente, potete trovare molto di più

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