Non ho ancora scritto di te
A te non ho inviato il mio mandala
Non ho imbrattato le garze gentili
Che potrebbero rendere più tiepido
Il tuo inverno di migrante

Si fugge in un attimo
[Il tempo che la corda ti serri il gozzo]
Oppure si rimane sospesi
Fintanto che le carni non sono dissolte
E diventano polvere?

I tuoi pensieri
Anch'essi si sciolgono in liquami
E perdono consistenza?
Saranno
i miei ricordi di te
in sintonia
Con la tua marcescenza?

Non ho ancora scritto
Le ultime note della nostra amicizia
E mi chiedo se ci sarà mai modo
Che le nostre anime innocenti
Si ricongiungano

La terra saprà tenerti amorosamente con sé
E accompagnare il nostro addio
Fino a che non resti altro che una misera bara
Vuota di tutto di te
Una bara che non contenga più
I tuoi lineamenti
E la posizione improbabile delle tue mani
Composte da qualcuno
Che non ho mai visto
Durante la nostra breve vita?

Ho pensato spesso
Alla tua faccia strozzata
A come deve'esser stato repentino il movimento
Che ti ha sospinto altrove
Ho pensato a questo
Per non vedermi miseramente sola
Senza la tua ultima azione
E senza comprenderti fino in fondo

Il telefono suonava a vuoto
E non potevo immaginare altra ragione
Che questo tuo viaggio tanto a lungo pianificato
Finalmente intrapreso
Per riempirti di vermi affamati
E non lasciarti incancrenire da un mondo
Che non riuscivi a percorrere
Se non attraverso sentieri altri
Odorosi di bosco e di conchiglie
Sentieri di lavanda sciolta nel latte

Suona la musica per viola da gamba
Che hai lasciato in occasione
Di una delle tue rare visite

Sono rimaste tra di noi
Le note e le parole
Ammonticchiate
Ne capirò il senso probabilmente
Quando tu ormai
Sarai fatto d'altra materia
[Evanescente?]

[ ]
[ ]
[ ]
[ ]

E questo teatro della sparizione
È solo un gesto per me sola
Una parafrasi consolatoria
Della tua estranea dipartita
Perche non ho saputo leggere
I tuoi avvisi
E sono stata cieca
Sorda
Caparbiamente attenta
A non prendere in considerazione
Ogni traccia di morte che lasciavi andare da te
Verso la mia ombra

Che ti ha tradito
Misera ombra!
E ti ha lasciato solo
Con i tuoi segnali sprecati
Con i suoni ripetuti
Fino al compimento

Come ti saluto io
Adesso
Se son viva?
Come posso andare altrove dal vuoto mortale
Che hai deposto nelle mie giornate?

Qualcuno definirebbe questo
]spreco di parole[
Perché non c'è verbo che
Sovrasti la morte
E non c'è ragione
Di illuminare i nostri pensieri
E dar loro corpo fuori da noi

Qualcuno mi vedrebbe vecchia
A non celebrarti vivendo altrove quello
Che con te è perduto
Ma non siamo stati ]noi[ persone di troppa socialità
Ci faceva sentire a disagio
Quel ribollire di riti mondani
Che a ore prestabilite
muoveva le persone
Come pedine di un gioco
Verso i gesti estranei

E mi sento meglio [adesso]
[Se] Protetta dall'aria leggermente viziata
Delle mie stanze operose

A volte spengo anche la radio
E tento di raccontarti le giornate
Il loro scorrere incerto
Ripenso al tuo corpo grande
che si incurvava nella poltrona
e immagino di averti ancora
che respiri
e fotografi
e ti siedi
e sorridi

Non ho mai scritto
Per un corpo in decomposizione
E mi ferisce fino al pianto
Che tu non possa vedermi
Neanche da lontano
E che tu mi abbia lasciata da sola
A vivere lo spettacolo desolante
Della tua assenza.


steve reich - violin phase