monthly archives: maggio 2011
norma rae / martin ritt – 1979
quasi due settimane di ascolti questa volta rientra l’elettronica d’annata insieme a qualche parentesi rock e uno spazio speciale ha meritato la piccola retrospettiva dedicata a eric clapton & Co. sotto forma di cream e blind faith nel frattempo ho di nuovo la tosse .
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sabato 28 maggio prossimo alle ore 17.30 antonio della marina e alessandra zucchi aprono le porte della loro galleria d’arte sonora e spaziale, nuovo ambiente dedicato alla sperimentazione musicale in udine, viale volontari della libertà numero 43il programma inaugurale prevede un contributo di michael j. schumacher, artista e curatore americano, promotore e sostenitore dell’arte sonora a livello internazionale / è il fondatore e direttore artistico della diapason gallery a new york, una delle prime e più longeve gallerie d’arte sonora del mondo /
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canzoni che si vogliono bene 4
emerse dalle nicchie accoglienti ma non compiacenti del rock d’oltre manica d’annata, queste due canzoni si fanno decisamente l’occhietto, pur senza mai combaciare veramente / accomunate da un incipit quasi gemello che poi decolla in maniera disgiunta e da una propensione alla monotonia melodica che ne demistifica il romanticismo, le dividono quasi vent’anni di storia della musica / eppure ritengo che vi sia una sincera affinità, e persino la timbrica vocale dei due autori possiede qualcosa di comune, una temperatura leggermente stridula, acidula, che conferisce più verità alla dolcezza e più energia ai passaggi scanzonati /van morrison e robyn hitchcock: due maestri che hanno arricchito il pop di inconfondibili quanto personali sfumature, rendendo più sopportabile il passaggio dalla straordinaria creatività degli anni settanta a quel critico miscuglio postmoderno che sarebbe arrivato di lì a poco, alla fine degli ottanta, a contaminare forse definitivamente la musica, privandola come del resto altri campi della creatività, delle sue frange più epiche …. 1 /
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trascorsi non tipografici
vivere solitaria mi aiuta nella pratica di un silenzio cangiante – la finitura perde via via di importanza rispetto a un centro che al contempo si svuota come per effetto di una malattia…
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