monthly archives: febbraio 2010
[ mentre il blog – piacevolmente – tace
la mia voce cerca faticosamente di riprendere tono
come quella di morgan – del resto
che però è bella anche quando roca ]
dal manifesto di sabato 27 febbraio
per esorcizzare un’italia ipocrita e perbenista – mentre piove
no –Â nessun disegno
vivo perlopiù senza prendere coscienza della complessità , della sospensione
quello che pare compiuto è in realtà un discorso mozzo ….
- homo fugit velut umbra – stefano landi (l’arpeggiata – cristina pluhar)
- primavera?
- wittgenstein
- 2002
- questa mattina
- derrida
- brunelleschi?
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la rivoluzione – deve essere impeccabile
ognuno di noi disposto a morire anche senza aver visto
persino senza aver capito
succede, che le dita non siano del tutto consapevoli
di quello che accade al cuore
ma
è la coscienza di me – la mia dignità di persona
che non deve mai venir meno
la devo trovare in ogni altra me
in ogni faccia, in ogni cittadino
devo potermi rispecchiare serena
nelle mille facce del mio stato
della mia citta’
della mia famiglia
per questo la parola rivoluzione
è troppo grande per me
non sono (ancora) capace
di tenerla tutta nella bocca
.
luna: |
lo stesso colore che esprime intensità e certezza può tingere il più disperato disorientamento
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questa volta quelli del governo hanno fatto le cose per bene
persino rem koolhaas si è espresso favorevolmente dando la sua benedizione
e se lo dice rem, allora…
questo per far capire quanto sia difficile di questi tempi
come in realtà non vi sia cesura tra ambiti apparentemente distanti tra loro
e come la logica dominante nelle varie arti sia sempre e solo quella del profitto
sul sito di stefano boeri il pdf sul progetto della maddalena
naturalmente non si è mai visto che un architetto di grido si ponga problemi di coscienza
il pelo sullo stomaco è un pre-requisito essenziale
ma non si tratta più (qui o altrove) di disquisire sul bello
una serie di questioni più urgenti e inevase tormentano l’osservatore lontano e impotente:
opportunità , utilità , eticità e trasparenza – veritÃ
nel frattempo da rizzoli è
uscito anche un libro a un prezzo non propriamente politico
perchè nascondere al mondo quanto siamo bravi?
quanto ci piacciono le mazzette lo sanno già tutti
+
vittorio gregotti
…
+
tutto questo mentre emanuele filiberto impazza a sanremo
consiglio il video dell’esibizione di ieri perchè ha del surreale:
la realtà italiana supera di gran lunga ogni più perversa e stralunata forma di immaginazione
una si aspetta che il tempo a letto con l’influenza possa trascorrere all’insegna di una qualche forma di operosità sommersa e febbricitante ed invece niente – nemmeno una riga o un disegno! sepolta tra le coperte lascio scorrere i film e bevo spremute ma oggi (5to giorno!!) ho deciso di alzarmi e cucinare una torta di mele e ricotta erano finiti i biscotti
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. . altrove si è srotolato senza troppi entusiasmi un breve scambio di battute in merito al mio articolo di ieri sul manifesto di rifondazione – ricopio a seguire giusto per una questione di trasparenza (….e per il fatto che non capisco a cosa serva tenere aperta la pagina dei commenti se quasi tutti finiscono per scriverne altrove ]:-0) ultimamente mi stanco facilmente degli scambi diretti su blog e social network, per il fatto che spesso si commenta tanto per parlare di qualcosa, senza pensarci abbastanza, senza dare un valore allo stumento che abbiamo a disposizione / e così, ecco che le pagine si riempiono di aria fritta… fuori piove che dio la manda – sono a letto con tosse e raffreddore u – “mi interesserebbe di più mettere a fuoco una critica alle radici, che incaponirmi contro una singola defaillance”
ma no, la critica alle radici nooo! incaponisciti pure sulla singola defaillance! secondo me gli devi dire: questo manifesto fa schifo al cazzo. Molto semplicemente. 09.56 a – A me sembra esteticamente brutto, di cattivo gusto, direi. Quanto al messaggio, come si dice(va), non capisco proprio il senso del richiamo a donne di classe, visto che si tratta un partito che pensa di far fronte a realtà sociali ed economiche che non prevedono certo donne con i tacchi a spillo. A chi cavolo stanno pensando, mi chiedo: a Alba Parietti?
10.27 parergon + – …allora continuiamo a frammentare la conversazione andando a cercare il pelo nell’uovo, quando il problema è l’uovo e non il pelo / che il manifesto sia brutto è evidente ma forse conta di più capire perchè siamo (sono?) arrivati al punto di stampare un manifesto del genere /
e dopo che gli ho detto che il manifesto fa schifo al cazzo, cos’ho risolto? è chiaro che fa schifo ma questo non ci fa automaticamente capire come sarebbe un bel manifesto / mi interessa di più la costruzione, per quanto faticosa o perfino utopistica, di una coscienza alla base, che l’attacco brutale e scontato su una delle tante mostruose dimostrazioni di perdita delle certezze (e di conseguenza del gusto) 10.50 u – ma certo, so bene che a te interessa la costruzione di una coscienza alla base etc
quello che volevo dire è: stai ipotizzando di metterti a discutere con “loro”? “loro” che hanno pensato quel manifesto lì? a leggere il tuo post, sembra che l’immagine in questione non rispecchi l’idea di un pubblicitario in un suo momento di malessere, ma proprio il modo di pensare e di essere di chi l’ha commissionata. Allora, dicevo d’istinto, non è più cosa di mettersi a ragionare. Poi lo sai che di Rifondazione ho sempre diffidato, quindi tutta questa manfaneria mi stupisce poco. 11.22 parergon + – guarda
io tengo un blog il blog mi serve per varie cose in primis per fare ordine nei pensieri poi per archiviarli per comunicare ad altri il frutto dei miei ragionamenti per provare (e ho scritto provare, non riuscire) a costruire una rete di concetti condivisi qui arriva un’altra ipotetica funzione: quella di farmi cambiare idea, a volte (magari non in questo caso), sia attraverso la mia rilettura che tramite lo scontro o il confronto quindi – a me di parlare direttamente ai vertici proprio non interessa, o cmq non è il mio obiettivo primario credo nello scambio delle idee – almeno ci provo e voto rifondazione me ne vergogno meno di quanto mi vergognerei di aver votato pd (anche contando i tacchi a spillo sul manifesto) – già 12.47 u – touchée :)
16.05 a - Tu parli di costruzione di coscienza alla base. Mi chiedo: da parte di chi? Quale base? Mi rendo conto che il mio pensiero, distruttivo se vuoi, è forse alla base, non in quanto mio, ma in quanto generalizzato, della perdita di coscienza che c’è stata. Ma resta il fatto che sono piuttosto scettica sulle possibilità attuali di cambiamento. Purtroppo, mi vien da dire. Non ne vedo neanche l’ombra lontana.
16.58 parergon + –
a., dal momento che la pensi così mi chiedo cosa ne parli a fare a che serve il tuo commento? cosa cambia qui o fuori di qui sapere che TU non vedi possibilità di cambiamento? nessuno ci obbliga a partecipare a una conversazione se non abbiamo nulla di utile o costruttivo da dire / e forse il primo passo è proprio l’apprendimento della rinuncia, o quantomeno della sospensione / ad una conversazione forzata preferisco una partecipazione silenziosa 19.01 luna |