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«Tutti sappiamo- dice Danilo Dolci alle mamme di Partinico, nella prima pagina del suo nuovo libro – come è necessaria una scuola nuova.
Si potrebbe far crescere con le idee della gente, o senza le idee della gente. Siamo qui per domandarci quali sarebbero i consigli per questa scuola, come sognate una scuola per i bambini vostri, come la vorreste… ».

Le mamme, dapprima timide e disorientate, prendono via via coraggio a parlare, raramente interrotte da una domanda, dall’invito a precisare un concetto, da una sottolineatura.
Il Socrate che coordina il dialogo, lo pungola, lo alimenta discretamente di stimoli, non è il furbo stratega che guida i suoi Fedoni e Fedri e Critoni per una strada nota a lui solo, perché arrivino dove vuole lui: ha in mente una meta, la creazione di un nuovo centro educativo, ma non vuole precisarla senza il contributo «della gente»; ha esperienza e cultura, la sa ripartire alla pari con l’interlcutore più semplice, primo perché rispetta la sua esperienza e la cultura (magari analfabeta) di cui lo sa portatore, secondo perché pensa che la nuova istituzione avrà fondamenta più profonde se crescerà « con la gente » e farà crescere tutti coloro che ci lavoreranno.

6 luglio 1973
gianni rodari recensisce il libro di danilo dolci “chissà se i pesci piangono”
[continua qui]

sempre sul blog di giuseppe casarrubea: danilo dolci visto da carlo levi

a pordenone faceva un caldo africano e sembreva di trovarsi ancora nel cuore di un’estate promettente e infinita
la mia scaletta prevedeva quattro incontri a cadenza oraria partendo alle tre con giorgio agamben per concludere con la presentazione della corposa monografia di electa su gino valle curata da pierre alain croset e luka skansi / nel mezzo ci sarebbero stati, pur stretti, vittorio gregotti prima e successivamente antonio scurati insieme a giorgio vasta, questi ultimi alla fine esclusi senza specifiche ragioni, forse il caldo eccessivo e la stanchezza che hanno reso necessaria una pausa rinfrescante in attesa dell’ultimo incontro, che si è rivelato purtroppo il più deludente, consegnandomi a un rientro carico di frustrazione per non aver ricevuto le risposte che speravo /
sarebbe stato certamente meglio ascoltare scurati e vasta rinunciando alla retorica e farraginosa moderazione di alessio princic che ha vanificato la possibilità di farci spiegare dagli autori la genesi della recente e corposa monografia su gino valle, per intendere se e in cosa si differenzia metodologicamente dalla precedente (curata dal solo alain croset ed uscita nel 1989) incentrando invece le sue domande su una frammentaria analisi di opere e tematiche /
ma queste considerazioni si fanno sulla via del ritorno, mentre si aspetta un treno che ha quasi due ore di ritardo a causa della manifestazione veneziana contro la lega che ha invaso i binari sul ponte della libertà (un ritardo accettabile, dunque, se non fosse che alle 21 comincia lo sciopero e i treni si fermano) in una stazione affollata dove tutti sfogliano libri e mangiano gelati, e sembra di trovarsi ancora su una banchina agostana di quelle trafficate per l’onda vacanziera che fermenta nella calura




ana sent me a copy of nove storie sull’amore, the book she made with topipittori!
she also sent me some postcards of the exhibition with camilla in bologna
everything so nice

best compliments & thank’you!

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here’s the link to ana’s blog
and here you can find a very special review of the book  (in italian)







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… non l’unica

da tanto intendevo acquistare un testo introduttivo sul jazz
questo della penguin books è un prontuario piuttosto completo

consegna amazon puntuale e merce ben imballata
ottimo servizio