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caro papa’
ieri se n’è andato il Maestro Ennio Morricone, all’età di 92 anni. ti avevo regalato il dvd di un suo concerto e l’hai ascoltato e riascoltato moltissime volte nel periodo conclusivo della tua vita. due anni fa, di mattina, tu ed io ci siamo scambiati l’ultimo abbraccio e ho potuto vedere il tuo ultimo sorriso prima che sprofondassi nell’opaco torpore della morfina.
dopo tre giorni te ne saresti andato per sempre, lasciandomi completamente sola.
mi manca tantissimo quel sorriso luminoso, nessuno più reagisce così quando mi vede arrivare, mi mancano le nostre passeggiate lente, le nostre merendine, i tuoi racconti pieni di ricordi che fino all’ultimo si sono fatti beffa della demenza, perchè il tuo cervello stanco aveva pur sempre la forma di quelle montagne che guardavamo insieme cingere il paese e abbracciare tutto il tuo tempo.
la cosa dolce della morte è che ci permette di mettere in secondo piano le cose brutte e di ricordare quelle belle, di conservare i momenti speciali che abbiamo avuto la fortuna di vivere insieme. l’elenco delle cose che mi hai insegnato negli anni è lunghissimo, ma oggi mi piace ricordare la distanza di copriferro (tu certo sai perchè) consapevole che da quando non ci sei qui comincia ad arrugginirsi ogni pezzetto di me; è venuto a mancare l’involucro di protezione, che mi teneva al riparo dal dolore e mi rendeva più forte.
ecco, tu e la mamma siete stati per tanto tanto tempo la mia distanza di copriferro, che adesso non so ripristinare. nessun manuale lo spiega, come si fa, se si fa, e quanto tempo ci vuole. si va per tentativi, che ci vuoi fare.
comunque sia, ogni giorno ti ringrazio per essere stato il mio carissimo papà.
goditi la musica, adesso che la musica è silenzio, pensa che l’assenza di suono porta con se tutte le note del mondo.
Papà Valentino, 22 gennaio 1925 – 10 luglio 2018
Ennio Morricone, 10 novembre 1928 – 6 luglio 2020
Arcate di archi. Meditazione in Re Maggiore (For Cello and Strings)
On the Fashion practice Volume 6 Issue 2 out in November 2014 (!!) entirely dedicated to made in Italy, a couple of dresses of mine.
…received the issue by mail just today – finally!
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un giorno, anni fa, nel giardino sotto le mie finestre veneziane, si formò un arcobaleno tra gli alberi – fu una sensazione strana, sentirsi quasi come miracolata
due disegni su un piccolo libro collettivo di Chronicle books
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two dresses of mine on a Chronicle books tiny volume
about rain and rainbows
a novembre avevo segnalato l’uscita dell’ultimo numero della rivista GIUDA e finalmente, dopo alcuni mesi, ho potuto sfogliare le (bellissime) copie che l’editore mi ha spedito in cambio della mia felice partecipazione.
il volume, prezioso nel suo insieme, mi ha soddisfatta particolarmente per quanto riguarda le sei stampe delle collezioni instabili, questa volta senza margine bianco e pertanto più incisive. anche la carta vergata migliora il risultato finale. dal sito delle edizioni ecco alcune note sintetiche sul tema intorno al quale ruotano le storie di questo numero:
Bologna negli anni ’80, in quello scorcio in cui tutto cambiò. dalla chiusura delle osterie tradizionali all’intenso fuoco di una generazione che sperimentò tutto. Francesca Alinovi è la bussola di questa mappatura. Attraverso i ritratti di coloro che allora c’erano, e in qualche modo furono con lei a contatto, si ricostruisce una geografia arbitraria, come tutte le geografie, di un paesaggio umano.
Arricchiscono il volume le storie a puntate di Ciro Fanelli e di Elettra Stamboulis e Angelo Mennillo giunte al quinto episodio. Apre il numero il visionario afroamericano Mac McGill, disegnatore psichedelico legato a molti collettivi anarchici della grande mela. E come sempre anche le false pubblicità sono disegnate dagli autori e fanno il verso a un mondo che continuamente vuole ghermirti e persuaderti a fare qualcosa.
naturalmente vanno segnalati i preziosi e mirabolanti contributi di
Armin Barducci
Gianluca Costantini
Darkam,
Ciro Fanelli,
Rocco Lombardi,
Mac McGill,
Angelo Mennillo,
Nicolo Pellizzon,
Liliana Salone,
Alice Socal
e alle parole: Elettra Stamboulis
per procurarsi al più presto una copia di GIUDA V – link
new set of mini-cards (workinprogress)
A3 print on white common paper