ana sent me a copy of nove storie sull’amore, the book she made with topipittori!
she also sent me some postcards of the exhibition with camilla in bologna
everything so nice

best compliments & thank’you!

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here’s the link to ana’s blog
and here you can find a very special review of the book  (in italian)





norma rae / martin ritt – 1979

quasi due settimane di ascolti questa volta
rientra l’elettronica d’annata insieme a qualche parentesi rock 

e uno spazio speciale ha meritato la piccola retrospettiva dedicata a eric clapton & Co.  sotto forma di cream e blind faith
… gruppi del genere non se ne ascoltano più da un pezzo
provare per credere

nel frattempo ho di nuovo la tosse
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andrew bird / weather system – 2007 (noiosetto)
ash ra tempel / the private tapes (vol.1) – 1996
blind faith / blind faith – 1969 ♥♥♥ (1)
cream / disraeli gears – 1967
cream / fresh cream – 1966
cream / wheels of fire – 1968
devendra banhart / rejoicing in the hands – 2004
heliocentrics + m.astatke / inspiration.information 3 – 2009
jimi tenor + tony allen / inspiration.information 4 – 2009 (2)
joe harriott project (ken vandermark) / straight lines – 1999
karen dalton / in my own time – 1971 ♥ (3)
marc bauder / day in picture – 2010
nostalgia 77 octet / borderlands – 2006
robyn hitchcock / eye – 1990
sebastien tellier / politics – 2004
sun ra / angels and demons at play – 1963
sun ra / strange strings – 1966.2008 ★★★
triage / american mythology – 2005 ★★★
triage / twenty minute cliff – 2003
vandermark 5 / acoustic machine – 2001
vandermark 5 / elements of style, exercises in surprise – 2004
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sabato 28 maggio prossimo alle ore 17.30 antonio della marina e alessandra zucchi aprono le porte della loro galleria d’arte sonora e spaziale, nuovo ambiente dedicato alla sperimentazione musicale in udine, viale volontari della libertà numero 43
il programma inaugurale prevede un contributo di michael j. schumacher, artista e curatore americano, promotore e sostenitore dell’arte sonora a livello internazionale / è il fondatore e direttore artistico della diapason gallery a new york, una delle prime e più longeve gallerie d’arte sonora del mondo /
sarà una sua audioinstallazione dal titolo unintending la prima delle opere ospitate all’interno di spazioersetti / si tratta di una composizione per computer costituita da migliaia di frammenti musicali diffusi all’interno della sala d’ascolto tramite un impianto di diffusione a otto canali /
l’esposizione sarà preceduta da una breve introduzione sul tema dell’arte acustica o arte dei suoni con esempi ed ascolti tratti dall’ampio catalogo della sua galleria che negli ultimi 15 anni di attività ha ospitato più di 300 artisti /

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a cura di:
antonio della marina
alessandra zucchi
associazione culturale continuo

 

programma inaugurazione

1730 benvenuto
1800 quindici anni di arte sonora a new york, esempi e ascolti dall’archivio della diapason gallery
1845 brindisi
1930 michael j. scumacher – unintending, composizione algoritmica 8 canali.
2100 commiato

 

il sito di spazioersetti esiste ma è ancora tutto da riempire:
www.spazioersetti.it

canzoni che si vogliono bene 4 

emerse dalle nicchie accoglienti ma non compiacenti del rock d’oltre manica d’annata, queste due canzoni si fanno decisamente l’occhietto, pur senza mai combaciare veramente / accomunate da un incipit quasi gemello che poi decolla in maniera disgiunta e da una propensione alla monotonia melodica che ne demistifica il romanticismo, le dividono quasi vent’anni di storia della musica / eppure ritengo che vi sia una sincera affinità, e persino la timbrica vocale dei due autori possiede qualcosa di comune, una temperatura leggermente stridula, acidula, che conferisce più verità alla dolcezza e più energia ai passaggi scanzonati  /

van morrison e robyn hitchcock:  due maestri  che hanno arricchito il pop di inconfondibili quanto personali sfumature, rendendo più sopportabile il passaggio dalla straordinaria creatività degli anni settanta a quel critico miscuglio postmoderno che sarebbe arrivato di lì a poco, alla fine degli ottanta, a contaminare forse definitivamente la musica, privandola come del resto altri campi della creatività, delle sue frange più epiche …

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1 /
jackie wilson said
(I’m in heaven when you smile)
van morrison

(2,54 min.)

da saint dominc preview del 1972 (warner bros), il brano più significativo e travolgente dell’intero disco, omaggio al cantante e musicista soul statunitense jackie wilson (lonely teardrops!), scoperto a cavallo degli anni cinquanta dal grande johnny otis / … qui si apprezza quanto della migliore tradizione soul e rythm&blues il grande van the bang abbia saputo infondere alla sua musica, pur senza rinunciare alle radici irlandesi ed alle ballate della  giovinezza

2 /
certainly clickot –
robyn hitchcock

(2,15 min.)

brano destrutturato e dall’incalzante quanto sbarazzina monotonia tratto da uno dei dischi più convincenti del cantautore londinese (eye.1990.twin tone records – chitarra e voce) / definirlo menestrello, con la chitarra acustica fissa al collo e le sue camicie fantasia, non è poi così inopportuno, anche se qualcuno troverebbe forse riduttiva tale definizione / significativo il contributo a un filone di cantautorato britannico di nicchia che ha saputo preservare alcune prerogative e influenze della musica inglese (altrimenti i primi anni ottanta avrebbero rischiato di mettere tutto questo in congelatore e persino affogarlo in un lezioso edonismo darkeggiante post punk!), lascia ampio spazio a citazioni e venature che rieccheggiano alla migliore tradizione del rock surrealista e psichedelico sia britannico (tanto syd barrett) che americano (soprattutto dylan e lennon)
amore musicale di johnatan demme che a lui ha dedicato video, documentari e una discreta profusione di camei cinematografici

 





grafica: i. tullio

tutti i concerti inizieranno alle 19.30
data l’esigua capienza della sala si consiglia di arrivare almeno dieci minuti prima dell’inizio
ingresso libero