la stagione dei fiori piano cedeva il passo a quella del verde selvaggio e arrogantemente profumato che occhieggiava intenso dai finestrini del treno / la sera prima già sapeva che la rugiada del mattino le avrebbe bagnato gli stivali fino alle caviglie, ma era contenta di poter ancora camminare a passo svelto per i sentieri che attraversano i bastioni, per poi imboccare le consuete strade perimetrali fino alla scuola 

ogni scorcio esprimeva familiarita’
erano vicine le ore dei sorrisi – le pregustava con delicatezza
e sarebbe tornata a casa stanca, fiaccata dallo spazio esageratamente bianco del cortile, con le guance cariche di parole gentili appese come ninnoli alla sua stanchezza


† 1911-2011

lo ricorda un articolo su nazione indiana

sadness is a blessing
poi ha capito, che per ottenere una crosta croccante deve infornare il pane a una temperatura decisa, più alta / non deve avere paura nemmeno quando preme il piede sull’acceleratore, ed ora in effetti l’automobile non le pare più una ferraglia ingovernabile / ha capito che non smetterà di sbagliare, che le ore saranno ancora e quasi sempre solitarie, che la sua pancia ricomincerà a gonfiarsi e che uscire dal circolo vizioso dei ritmi privati dell’irrequietezza sarà difficile e forse improbabile 

ugualmente si lascia trasportare dalla primavera, senza urgenza

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il pane, di kamut e orzo integrale





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Cividale del Friuli – Domenica 15 maggio 2011

c/o Sala dei Gessi – Società Operaja – Foro Giulio Cesare 15
Ore 17.00 Proiezione del Documentario

Rade Koncar 

Una storia di operai jugoslavi

di Gordana Pavlovic, Tamara Bellone e Piera Tacchino

Parteciperanno alla serata Piera Tacchino e Rajka Veljovic
Organizza ANPI – Sezione di Cividale del Friuli
Aderiscono: SPI/CGIL – Circolo Iskra – Associazione Liumang


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bill orcutt / way down south – 2010
david sylvian / manafon – 2009
derek bailey / ballads – 2002
elliott sharp / in the land of the yahoos – 1987 ~
ian & sylvia / so much for dreaming – 1967 ♥ (1)
nostalgia 77 / one offs remixes & b-sides – 2007
nostalgia 77 octet / borderlands – 2006 ♥
pavement / quarantine the past – 2010 :-)
six organs of admittance / asleep on the floodplain – 2011
timber timbre / creep on creeping on – 2011 (2)
wire / red barked tree – 2011 ♥

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tempo fa mi ero soffermata a riflettere sul divario esistente tra un popolo di consumatori e uno di cittadini, dove quest’ultima parola richiama l’idea di civitas e dunque per assonanza e affinità quella di civiltà, facendo riferimento alla capacità di scegliere in ambito civile e politico ma prima ancora di intendere quali siano le condizioni e le prospettive che riguardano la propria nazione (ed aggiungerei anche quelle del proprio pianeta) / 

tali considerazioni si rivelano più che mai attuali dopo le dichiarazioni del sindaco di firenze matteo renzi (esponente del PD, sottolineo: PD), inspiegabilmente (?) capace di largo traino di consensi, che si è espresso in favore di un’apertura dei negozi durante la giornata del prossimo primo maggio /
la stampa si è profusa in considerazioni ideologiche (giuste e condivisibili) relative al rispetto della festa dei lavoratori, ma pochi sono andati a sottolineare come, da destra e da sinistra, non piovano ormai altro che incentivi al consumo, invitando le persone a diventare dipendenti da logiche di natura meramente commerciale / dimentichiamo progressivamente il valore impalpabile profondo e soprattutto non monetizzabile dei simboli e della memoria; ogni data sul calendario diventa pretesto di celebrazione materiale – per la gran parte delle persone, ciò che non si può acquistare in un negozio sostanzialmente non esiste, non ha valore / non siamo quasi capaci di immaginare le nostre città con le vetrine spente, non possiamo sopportare di non mettere mano al portafoglio per 24 ore filate, e questo va a incidere sulla qualità e sulla natura del nostro tempo, sulla struttura dei pensieri, e infine sull’impostazione dei nostri obiettivi di vita /
(altro…)

è il turno di due canzoni che fanno l’occhietto al jazz e che vedono a confronto l’ensemble nostalgia 77 octet e i working week, trio newyorkese sparito dalle scene dopo un breve periodo di attività intorno ai primi anni 80 

evidenti le affinità nella struttura dei due brani così come nell’arrangiamento

 

1
chola (4,05 min. )

dall’ultimo disco dei nostalgia 77 octet, weapons of jazz destruction, pubblicato dalla britannica tru thoughts nel 2007

2
thought I never see you again (6,30 min.)

da working nights del 1985 – una delle mie canzoni preferite in assoluto, di quelle che trasportano con sè tanti ricordi (in questo caso soprattutto newyorkesi, del periodo in cui studiavo alla parson’s school) 
nota
: il disco contiene anche una strepitosa versione di inner city blues

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