

muoio soffocato da terroristi salafiti
prima ancora che si concluda la trattativa
muoio come uno sbaglio
in un appartamento di gaza city
con lo stomaco pieno di sangue
e la bocca impastata di domande
nel video il ragazzo ha paura e trema
stiamo guardando il video di un morto
la forchetta sospesa e il cibo che gocciola
noi che guardiamo il telegiornale – da così lontano
non sentiamo l’odore della morte –
ricominciamo a masticare quasi subito
[ vergognosamente (ancora) viva
eppure immobile nella mia taglia 42 ]
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l’inconsistenza piacevole del genere indie* ben incarna l’edonismo capillarmente diffuso che imbeve il tempo presente di molti, e la propensione a rifugiarsi in dimensioni estetiche più intime, basate su una forte componente individuale / |

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posto che ogni categoria implica inevitabili sbavature e sconfinamenti
questa settimana poca musica (e molto mal di testa)
ma il disco di angelica sanchez è stata una piacevole scoperta
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angelica sanchez / a little house – 2010 ♥
bob dylan / blonde on blonde – 1966 (1)
gonjasufi / a sufi and a killer – 2010 ♥ (2)
györgy kurtág (juliane banse – andrás keller) / kafka fragmente – 1995
kate bush / the red shoes – 1993
RH factor (presents) / hard groove – 2003 (3)
steve coleman and five elements / on the edge of tomorrow – 1986
wayne horvitz / sweeter than the day – 2001
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immagini:
un invito al perseguimento delle più sottili e disarticolate sinestesie
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1924-2011 †




