d’accordo – ma in cambio tu cosa mi dai?

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(il) silenzio

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15.12.09
fotografando il quartiere / esattamente un anno fa su pellicola in bianco e nero



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Sui ciottoli arsi del porto
donne scavate in viso
dalla fame senza speranza
pisciano immobili
senza sollevare le gonne.

So cantare le nenie nere dei funerali
allattare i bambini con queste titte secche
e vorrei un giorno di festa
mangiare pane bianco fino a sentire
la gioia del ventre troppo pieno
so cucire le stoffe
arrostire le orate
e in casa blatte e topi
li cacciamo coi bastoni.

Quando mi prende il mio uomo
sposo benedetto dai ministri di Dio
solo buio,
d’inverno coperti d’orbace
l’alba ci sveglia
coi brividi di gelo.

[ filastrocca di quando buttavano a mare i tram – 1976 ]

voci sentite ieri al concerto della russian national orchestra con gidon kremer:
quanti pezzi mancano alla fine?
bella l’aria sulla quinta corda (!)
il mio vicino di posto canticchiava čajkovskij
molti avevano la tosse o starnutivano, producendo una performance a sé stante

… musica concreta?

I made a small christmas tree with an hanging cage full of stars
beauty is never enough – (non pensare, non pensare!)




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I

vicino
lei che ha bevuto poco perché doveva guidare
il sollievo di andarsene da una festa piuttosto noiosa
noiosa come una lunga fila di sedie vuote
i baci borghesi e una stretta di mano
la brillantezza acerba dell’amicizia nei bicchieri
al posto del vino

[prima]
una stanza che tocca il cuore (delle cose*del nulla)

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II

lontano
si incontravano nel perimetro esiguo dell’appartamento
era accogliente e protettiva
[lui si lasciava accogliere e proteggere]

svolgeva mansioni da geisha, senza pensare

quando poi tornavano al mondo
era di nuovo una tra tante
[una geisha in incognito]
— persino una da evitare

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confesso che ci sono andata soprattutto per ascoltare mauro costantini, ma alla fine l’incontro si è rivelato molto positivo per la qualità dell’insieme e non solo per la bella musica
ricordare giorgio ferigo e la sua prematura scomparsa potrebbe infatti provocare una smisurata tristezza, se non fosse che la sua attitudine positiva riesce a proseguire nel tempo attraverso le attività dell’associazione e si traduce nel perseguimento e nella preservazione del valore culturale e umano di ogni progetto e di ogni incontro collettivo.
in questo caso si festeggia l’uscita di un corposo volume di scritti rieditati da forum (le cifre, le anime), che trattano dei movimenti migratori in carnia, raccolti e sistematizzati con cura e riproposti in forma antologica da claudio lorenzini
ferigo fu uno studioso straordinariamente prolifico e dotato di una particolare curiosità – spinse le sue ricerche oltre i margini paludati della demografia istituzionale per dare alle informazioni che via via raccoglieva e raccontava un assetto vivo e soprattutto rispettoso di ogni minoranza; ne sono prova le brevi letture che raccontano con la nitidezza di fotografie frammenti di vita e aspetti trascurati di una storia apparentemente minore, che è poi quella che andò a conformare l’attitudine culturale di una regione e delle sue genti.
l’aula 7 di palazzo antonini è discretamente affollata, letture e riflessioni si alternano armoniosamente con gli intermezzi musicali proposti dal trio costantini, luciani, turchet
esco contenta – le cose belle succedono e a volte le parole (e le note) non deludono
grazie una volta ancora a giorgio ferigo

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