monthly archives: gennaio 2010

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1 kendell geers al MART di trento
2 matt dorfman – the terrorist mind


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capita sempre più spesso di non saper prendere posizione di fronte agli oggetti grafici
capita che si tratti di un miscuglio ambiguo e accattivante di impegno ed evasione grafica in cui i confini sono poco chiari e spesso si genera una dipendenza dovuta più alla piacevolezza formale che alla componente sostanziale
forse il problema è nel ricevente, nella capacità di considerare criticamente quanto ci viene proposto, il che rappresenta certamente un’attitudine in controtendenza
tutto questo arriva dalla moda, arriva dal bisogno di stupire e di rinverdire costantemente il prodotto commerciale

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oggi mi sono svegliata pensando a disegni nati per essere cancellati – dotati di gomma
un intera gamma di possibilità legate a ciò che rivela il disegno rimosso
in verità credo che abbiamo bisogno di vuoti da riempire
abbiamo bisogno di silenzi in cui riposare e di distanze da percorrere
tutto questo è anti artistico e anti commerciale – non deve avere un prezzo

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qualcuno in un commento che desidera tenere privato mi chiede di continuare con il mio blog
in sostanza il commento dice: noi andiamo avanti con i nostri weblog infarciti di amenità e piacevolezza ma tu per favore continua a tener sveglia la nostra coscienza con le segnalazioni ed i rimproveri
…e le risposte che ho chiesto? e la partecipazione?
dove sono la compromissione e l’impegno reciproco?
mi sembra tutto inutile, anche comunicare diventa via via più difficile – ogni parola comporta l’elevata possibilità di fraintendimento e manipolazione
scordatevi l’accondiscendenza

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da ieri i commenti su flickr sono chiusi

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PS
domani comincio una supplenza di due mesi nel mio vecchio liceo
tutto diverso, sede, preside, e naturalmente corpo docente
niente deja-vu, quindi, ma finalmente uno stipendio!

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nel tempo, varie persone hanno affermato su questo blog che la bellezza è un bene necessario, qualcosa di imprescindibile / io stessa più volte ho sostenuto questa tesi /
ugualmente mi pongo di fronte a tale affermazione con atteggiamento dubitativo, considerandola non in termini assoluti ma relativamente ad alcune premesse / si potrebbe obiettare che la bellezza non può esistere se non in quanto assoluto, assolutamente presente a se stessa e fine a se stessa, assolutamente vera, interna e distante ancora, assoluta conciliazione degli estremi /
ma di fronte al mondo, e a distanza di tempo, queste sembrano teorie prive di sostanza reale, circonvoluzioni del pensiero – anacronistiche, ottuse, devianti
nel porre mano ai lavori qualcosa mi frena, la mia testa è piena di domande inevase che di conseguenza ricadono sul blog
innanzi tutto ho deciso di concedermi alla scrittura nella mia lingua, l’italiano, per poter esprimere con la massima precisione possibile i miei pensieri quando necessario – è già tutto talmente approssimativo che aggiungere ulteriori sfocature mi pare deleterio /
non si tratta poi di essere leggeri o pesanti, ma di non evadere una questione di coscienza
mi auguro che le domande fluttuanti mi riconducano allo studio, alla lettura, a consuetudini abbandonate nel corso di quest’anno non necessariamente problematico, ma particolarmente solitario e privo di gratificazioni umane abbastanza intense / nella distanza dal piacere si sviluppano particolari forme d’evasione, surrogati e strategie di sopravvivenza, alcuni degni di considerazione (nel mio caso il disegno e l’operosità) altri invece deleteri e causa di dipendenza (il sorvolare i libri anziché leggerli, ad esempio, o la sclerotizzazione dei diari scritti) /
insomma, l’unico modo per poter sostenere il peso di certe domande è lo studio, inteso come sperimentazione e vaglio delle possibili risposte / capire come vadano a disporsi od a dissolversi i contenuti, cercare la forma che corrisponde al sentire, soprattutto /
il diario, così inteso, non è più solo meteorologia o racconto della cornice, ma diventa sbaglio, ipotesi, azzardo
mi aiuterebbe a sentirmi più vera di fronte a chi legge e ad arrivare in fondo alla giornata più stanca, anche – speriamo con le braccia meno tese

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quello che manca, dicevo, nelle affermazioni relative alla bellezza, è la coscienza di una definizione possibile / quanti di noi infatti saprebbero definire cosa sia bellezza, e dire con chiarezza se e (nel caso) perché ce ne sia davvero bisogno adesso?
la mancanza dello sforzo di definizione è ormai strutturale e sancisce la nostra stessa sottocultura /
in tal modo qualsiasi sforzo, qualsiasi azione, perde di forza e diventa lo spettro di se stessa

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yesterday woke up with a special music
today my awakening is not so gay
black people are hardly fighting for thir rights and an entire town of south italy, rosarno, is shocked / wounds and aggressions by police – government objects with a diffident and almost racist attitude /
would like you to watch a couple of video – they are in italian but words are not needed to understand what happens / the first is about the black protest and the second one shows conditions in which those people live

a short note of roberto saviano (in italian)

+
on the first day of the year, published a quite long post with some considerations about life and artistic work – it took me some time, wanted to write it in english to make all of you understand a little bit more of my thoughts /
don’t ask how many of you read it – but actually people go on in commenting just nice photos or interesting music without expressing their ideas and doubts about what I write here /
now I need an help and don’t care if you will get bored of my blog and will never come back
I need to receive some solutions about the meaning of visual activity – and really would like to know if someone of you ever thought about his/her work also as a way to better a specific situation – maybe racism, or censure, or environmental desease (just to quote few) /
how much of the real world (and not of your merely individual life) you put in your everyday visual work (or in your blogs?) and above all, HOW do you do it? because it is so hard for me not to be able to find a way, and often fall back in the usual boring and individualist decoration!
+
days ago social design zine closed its activity
it was a special blog about design, graphics and all social connections with this kind of matter /
they closed because noticed that people was too passive and silent and that the debate was stagnant /
understand very well their claim about a more intense debate
I know that I can’t pretend or hope anything and I don’t – but I need solutions – I need my blog to have a sense and a direction, to let me grow
need (my) drawings to lead to some questions and not only to ornate some living room around the world

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have a good sunday – mine will be probably rainy and meditative

olivia jeffries has a winter sale on her shop
it is the occasion to buy one of her superspecial works – have a look!


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