I
dolcemente – tutta questa stanchezza
le palpebre pesanti la pelle salata e una voglia di frutta
e di luce dove ritagliare un mondo di stanze in penombra

tendo le mani brune
e dentro un frutto – o un insetto insonnolito

la camicia è così leggera che puoi disegnarmi tutta in controluce
il vento l’attraversa come l’acqua una garza

II
il viaggio fu circondato da temporali
una illuminazione violenta sopravviveva, solare, per la logica del contrasto

gonfia come quei campi saturi irrigati di luce riflessa
il verde umido e fresco riempiva gli occhi,
e il petto le si splamava tutto intorno per un transfert di fertilità è bellezza

 

era l’estate – stava per finire

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