| ascolti piuttosto variegati continua l’approfondimento di musiche improvvisative in ambito jazz, ma avverto sottopelle un certo bisogno di novecento, ed allora mi predispongo ad ascolti più classici, o meglio dire, più classicamente novecenteschi tra ieri ed oggi ho già dato spazio alla musica da camera di bartòk e ravel, ma presumo ci sarà ben altro da mettere in scaletta la prossima volta molto interessante il disco di bill frisell interamente dedicato alle opere di gherhard richter, decisamente inusuale ripetto alla gamma stilistica cui ci ha abituati il chitarrista, che qui si impegna a percorrere una vena più vicina alla musica contemporanea colta / assai riconoscibile, oltre naturalmente alla chitarra del leader, anche il violoncello di hank roberts / (ottima e completa questa recensione di ruckert) a qualcuno con una più spiccata propensione per la musica indie piacerà senza dubbio l’ultimo lavoro di woodpecker wooliams, che a dire il vero ho trovato piuttosto noioso / purtroppo (o per fortuna) non ci sono ancora video pubblicati su youtube ma qui è possibile ascoltare i brani in streaming
a.davis+j.robinson / cerulean landscape – 2010 .
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† lucian freud 1922-2011





era una caldissima giornata di luglio [ ppp ]
qui non si chiude per ferie
chi non ha lavoro non ha ferie
si disegna poco o niente ma si leggono certi buoni libri
si ascolta molta musica (buona anche quella – indispensabile)
ci sono tazze di tè sorseggiate scrivendo lettere lunghe
poi lettere corte ed anche lettere strette
appena passa il raffreddore vado in piscina
intanto la luce, conforto inafferrabile
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| i dischi questa volta non sono tanti (ne ho ascoltati di più, ma alla fine per il blog compio un’inevitabile quanto drastica selezione), tenendo in conto il fatto di pubblicare la scaletta con grande ritardo / la cadenza settimanale si dis-perde nella vaghezza della stagione che non si assesta, ma in compenso gli ascolti sono stati molto variegati
ho scoperto gruppi e musicisti di grande valore, in particolare luciano cilio che proprio non conoscevo (eppure ne avevano scritto su nazione indiana qui) / musicista scomparso nei primi anni ottanta ha lasciato un unico lavoro di grande spessore (rieditato da die schachtel nel 2004 ma purtroppo esaurito) altra notevole scoperta riguarda la third ear band, storico gruppo tuttora in attività che ha realizzato i suoi lavori a partire dagli anni 70 e che produce un genere complesso e difficilmente definibile, con intarsi che rievocano continenti lontani e accenni di jazz e progressive / per chi un minimo ne mastica ricordano molto da vicino un gruppo italiano -ahimè poco conosciuto- gli aktuala*, attivi negli anni settanta e poi scomparsi dalla scena (annoveravano tra i componenti anche trilok gurtu, percussionista piuttosto noto sulla scena rock-jazz internazionale) * ultima interessante scoperta ma ancora da approfondire, attraverso un sito che propone ascolti dal mondo del jazz nella sua accezione più estesa: anthony davis, pianista e compositore che spazia dal jazz a dissertazioni musicali più vicine alla musica contemporanea del secolo scorso, come si può apprezzare ascoltando gli esempi pubblicati qui
nel frattempo la val di susa vive le sue ore peggiori (potrebbe andare peggio di così?) e le nostre forze dell’ordine rivelano per l’ennesima volta (ma non era bastata genova?) la loro brutale inadeguatezza resistenza!
aktuala / la terra – 1974 (1)
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| al di là delle due canzoni che non apprezzo particolarmente, mi pare invece interessante l’uso del corpo e del movimento in questi due video prodotti e girati nel 2010, il primo per la regia di sam taylor-wood, il secondo coreografato da wayne mcgregor e diretto da garth jennings
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firmate la petizione, c’è tempo fino al 5 luglio / QUI |








