today I found some digital works I made in 2009  for a contest with uppercase magazine and that have been excluded / they asked to design some candy boxes and I made some dresses each one coming with a different box
had so much fun in thinking about some possible ideas 

this is the circus candy box

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ancora buona musica, finalmente anche classica e contemporanea che mancavano da tempo nei miei ascolti recenti / 

una interessante riedizione di mahler firmata matthew herbert che fa parte di una serie di lavori della dg dedicati alle riscritture (non tutti perfettamente riusciti, a parer mio) e un toccante disco di meredith monk per sola voce e bicchiere di vetro (potete ascoltarlo integralmente su you tube) /

prosegue la mia indagine personale nel perimetro incerto della musica contemporanea, con molti dubbi e riserve nei confronti della cosiddetta “musica colta” (permane un che di novecentesco in questa musica, al punto di chiedermi cosa sia “il contemporaneo” e cosa corrisponda realmente al nostro presente in termini musicali)
in effetti la familiarità con alcuni stilemi di matrice novecentesca rende piacevole e rassicurante l’ascolto di lavori bellissimi come zingiber (sentieri selvaggi, 2011, ascoltato parzialmente via youtube) evidenziando allo stesso momento che tale gradevole sensazione di familiarità rappresenta un’insidiosa zavorra formale che rischia di limitare le risposte possibili in rapporto con l’estetica fragile e indefinita del nostro tempo, proponendo al contrario composizioni che ancora richiamano da vicino le invenzioni di compositori ben noti, da reich a stravinskij con tutto quel che possiamo trovare nel mezzo /
in particolare, mi chiedo se abbia ancora senso ragionare in termini di eleganza e misura prendendo a riferimento il secolo appena trascorso (così ricco di grandi cambiamenti e di fulgidi talenti), e se il nostro non dovrebbe essere piuttosto interpretato quale tempo dei frammenti e dei flussi di superficie, con rari e incerti collegamenti con la sostanza interiore dell’opera che si incastonano in un tessuto musicale non troppo discosto da esempi commerciali e più immediati /

per rimanere nelle contaminazioni più classiche un disco abbastanza recente di don byron con i bang on a can, che fonde sonorità più astrattamente moderne con dissertazioni jazz / anche in questo caso una dose rassicurante di classe e la versatilità oramai comprovata del clarinettista newyorkese /

 

augurandomi che qualcuno legga queste note spelacchiate e che ne tragga beneficio, torno alla mia estate autunnale che non ha mai veramente smesso le mezze maniche
saluto e ringrazio

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david sylvian / gone to earth – 1986
david sylvian / secrets of the beehive – 1987 ­­­
don byron + bang on a can / a ballad for many – 2006 ­­­♥♥♥ (1)
emerson string quartet / bela bartòk : 6 string quartets – 1990 ­­­♥♥♥♥
ensemble recherche / morton feldman : routine investigation – 1994
george russell / jazz in the space age – 1960 ­­­­♥♥♥ (2)
gustav mahler (dir. abbado) / sinfonia #10 – 1995
hausmann + pellegrini / morton feldman: clarinet & string quartet – 1994
joni mitchell / the hissing of summer lawns – 1975 ♥♥♥ (3)
matthew herbert / recomposed – mahler symphony x – 2010 ­­­
meredith monk / our lady of late – 1973 ­­­
sentieri selvaggi / child – 2003
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qualche nuovo lavoro in progress su flickr / some new works in progress on flickr

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I

gli altri tre erano maschi, tutti serbi
io sono stata la prima

mentre aspettiamo sotto i tigli, i tre fumano un po’ incurvati di sonno nella luce scarsa del viale

II

guido silenziosa e concentrata, attraverso strade di periferia sorvolate da un cielo cupo di pioggia che non vuole piovere, e poi di nuovo verso il centro
– semafori, pedoni, ciclisti, sorpassi –

è un saggio di danza, lasciando andare la macchina dolcemente lungo curve deserte e dentro minuscole rotonde spuntate forse nella notte da un giornale a fumetti, con una dimensione che immagino solo cinesi o pigmei possano capire davvero

III

quando mi mettono in mano il pezzetto di plastica rosa mi sembra quasi uno scherzo, proprio come il tempo autunnale così fuori luogo e le esercitazioni di maniera, prudentemente svolte su terreni sicuri senza troppo traffico

 

§

la città spoglia d’agosto che si affaccia e spopola le strade ha i suoi vantaggi
nel frattempo, i vestiti si sciolgono in colore a tempo di mahler

 


 

l’estate sembra così finita che accendere il forno per cuocere il pane rende la stanza piacevolmente tiepida
è un tempo che concilia il sonno, i segni e dissertazioni musicali di un’eleganza raccolta

… e forse oggi pomeriggio mi accoccolo a guardare un vecchio film

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