il paesaggio mi sbilancia continuamente verso poli opposti, l’estetica è contraddittoria, lacerata – il verso delle cicale è una costante di sottofondo e nei momenti di silenzio diventa qualsi assordante / la prima parola che trovo nel mio vocabolario, dopo pochi minuti di viaggio sul territorio, è ipnotico: l’esterno mi provoca una particolare forma di stordimento – sarà la stanchezza, o forse il caldo, o gli ulivi che si susseguono come sculture nella loro bellezza antica – tutto è ridondante nell’assenza di monotonia, si ripete con particolare violenza e non pacatamente, finisce per provocare una forma di partecipazione stupfacente / così va in crisi l’immagine di un salento dolce e morbido per cedere spazio a un’estetica forte e quasi insidiosa, dalle radici piantate nel medioriente /
la vegetazione è lussureggiante, le ultime estati sono state meno torride e le piante non sono ingiallite / ci sono rododendri, fichi, palme, capperi, agavi e grandi macchie di cactus che stanno buttando i primi frutti ancora acerbi / viaggiando in corriera vedo campi coltivati e contadini curvi a raccogliere meloncelle (menunceddhe) e pomodori / masserie da mille e una notte, muri a secco, furni dove dormono o dormivano gli agricoltori con la famiglia tutta durante la stagione più calda / le cicale mi stordiscono, le senti anche in spiaggia, acquattate nelle pineta alle mie spalle – devo tuffare la testa sott’acqua per fermare quel suono spettrale

dotted


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il set completo è su flickr (l’ultima foto invece è stata scattata nella cattedrale di otranto)

.
sto bene solo quando posso salire su un autobus e andare
dormo in una stanza arredata con cura
la mattina mi litigo la vasca con un grosso scarafaggio
mangio poco – mi dimentico
devo pensare a non essere troppo infelice
concentrarmi sul prossimo autobus e tenere la bocca chiusa
ho quasi 47 anni e nemmeno una ruga
una piccola parte di me ancora mi assomiglia
e questo vento che scuote dolcemente le ombre mi fa compagnia
mi manca un internet point

+

qui tutti sornioni
un massaggio per l’ego

25.07
disponi i tuoi segnali con fantasia


] nel blu mi perdevo, e riposavo
ascoltando il silenzio che si faceva adulto [

il blu diventato bersaglio – ogni passo tornavo
volevo tornare e diventare bella come una ragazza
e perdere peso nel viaggio
perdere peso nell’amore risolto, nella sua corrispondenza

dotted

qualcuno ha scritto storie illegibili
sui muri scrostati di un edificio abbandonato
[ zollino / lecce ]


08-011
08-017
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tornata /
le foto meno indecenti scattate durante il viaggio sono raccolte su flickr
i diari ancora tutti da sistemare (presumo ci vorrà del tempo … )

ho disegnato poco –
la canzone invece – ascoltata innumerevoli volte

dotted

(il titolo non c’entra – era per un post che poi non ho scritto)

dotted

.
then I came back from where I’d been.
my room, it looked the same –
but there was nothing left between
the Nameless and the Name.

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08-007

vado a sud – tornerò in agosto / I go to the south – ‘ll be back in august

mare01

è troppo caldo e non riesco a fare molto
le valigie sono ancora in disordine mentre il mondo si scioglie
esco il meno possibile e mi abbandono a malinconie svogliate (e molto umide)

tutto appiccica – persino i sorrisi

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per le vacanze ho scelto cuore di tenebra

07-053
07-054
07-055